- Percorso Grande Guerra 10
- da Anghebeni al Cappuccio di Pulcinella "Nuova via, nuove glorie"
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- Percorso ricco di storia, il G.G.10, che ha inizio con la risalita lungo la Val di Foxi e poi, in ripida e lenta successione, sui tornanti del Boale Zocchi, sentiero SAT 102. Poco oltre il tornante della Volta' Longa si intraprende la variante Pasubio100anni che, tagliando a mezza costa, porta alla base del caratteristico Cappuccio di Pulcinella e della Cima Alta, monte a ridosso di Monte Corno e ardito presidio italiano fino alla presa del Corno nel 1918. In tutta l'area fra Cima Alta e Monte Trappola alle nostre spalle venne costruito, dal giugno 1916, l'accampamento italiano, dotato di trinceramenti, caverne e baracche per assicurare una permanenza minimamente confortevole per le truppe che in poco tempo avrebbero dovuto conquistare il Corno; nonostante i numerosi attacchi, però, gli italiani riuscirono a metter piede sul Corno solo nel maggio 1918, mentre molti perirono, furono fatti prigionieri (come Cesare Battisti), o feriti. La sommità del Cappuccio di Pulcinella, vera sentinella sulla valle, consentiva il controllo delle vie di comunicazione in basso, come pure era un punto elevato da dove tenere d'occhio la parete ovest del Corno, fenuto dagli A.U.
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- L’avvicinamento al massiccio che ci sovrasta, ben fa tremare l'animo al ricordo, scritto in maniera autorevole dal tenente Carlo Pastorino in “La Prova del fuoco”, delle avanzate sui pietroni delle truppe italiane, perennemente sotto il tiro dei cecchini austriaci appostati sulla sommità. Dall'apertura della Bocca del Leone, sia che si percorrano le gallerie interne, sia che si segua la più agevole risalita attraverso il sentiero SAT, il percorso e' tutto un’immersione nella storia della Grande Guerra, con il condurci fino alla sommità del Corno, conosciuto da allora come Corno Battisti. Transitando alla base della parete rocciosa, ci lasciamo alle spalle il Pozzo della Carrucola (cunicolo verticale facente parte del sistema di gallerie scavate dagli austroungarici), il Grottino Suppi (rientranza in parete che consentiva un ricovero in sicurezza per chi transitava), e la rampa che porta alla selletta ed allo spiazzo con l'altare e le due stele che ricordano la cattura di Cesare Battisti e Fabio Filzi nel luglio 1916. Dalla selletta alla cima del Corno si viaggia sul crinale a schiena d'asino, quasi in parallelo alla trincea e ad alcuni avvallamenti, in parte ostruiti, che allora erano gli ingressi al sistema sotterraneo interno al promontorio. A meta' della salita si riscontra l'apertura che conduce al sistema di gallerie interne austroungariche, direttamente al cuore del Corno, alla scoperta dei locali destinati alle truppe che mantennero il presidio per quasi tutto il periodo della guerra. L'avvallamento circolare (ora parzialmente ostruito) in sommità cela l'uscita del sistema di gallerie interne italiane che prendono avvio, in parete, poco sopra l'apertura del Posto di Medicazione, nella sezione indicata come galleria Rossani.
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