PERCORSO GRANDE GUERRA 2 -
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- Foppiano e la prima linea austroungarica.
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- La Prima Linea che percorriamo aveva origine nei pressi di Zugna Torta, sul versante di Vallarsa, ed era integrata di due altre linee trincerate, la prima delle quali riceveva l'acqua potabile per la truppa, trasportata a dorso di mulo, dal deposito Ultimo (vedi G.G.1) e di lì poi veniva alimentata tutta la prima linea fino al fondovalle.L'esercito italiano, schierato nella prima linea ricavata sul Dosso Oveche sull'altro lato della Val del Restel, mai riuscì a sorprendere la linea nemica per i due anni a seguire; anzi, data la struttura delle postazioni, facilmente i soldati austroungarici ebbero la meglio, anche nella vallicella alla base del Dosso Oveche, dove i soldati italiani, che lì si dissetavano ad una piccola sorgente nonostante, data la pericolosita' nel muoversi allo scoperto, gli ordini contrari impartiti, a volte morivano sotto il tiro del cecchino A.U. di turno. La vasca dell'acqua all'inizio del G.G.2 conserva la scritta originale, visibile sulla faccia in vista dalla strada. Poco oltre la partenza, sul retro delle prime case di Foppiano di quà, sono ancora presenti i resti del cimitero austroungarico, convertito nel tempo ad area coltivata. Risalendo la mulattiera, in localita' Stedile si intercetta la prima linea austroungarica, e nel discenderla si hanno chiari i segni della sua struttura, collocata a cavallo dello sperone a controllo della Val del Restel, ove allora l'esercito italiano tentava, con sanguinose sortite, di aggirare dal basso il forte presidio sulla Zugna Torta. I ricoveri in caverna si susseguono lungo il tratto del percorso G.G.2 segnalato (circa 200 metri), che comunque proseguirebbe, a valle della S.P. 89, fino al torrente Leno nel fondovalle, dove altre opere campali presidiavano la via d'acqua. Il percorso G.G. 2 ci porta in visita all'interno della prima linea dell'esercito austroungarico, presidiata dalla meta' di giugno 1916 fino al termine della guerra dalle truppe imperiali. Le strutture che si possono osservare in questa opera campale, denotano la precisione e meticolosità usate non solo nella localizzazione costruttiva, ma pure nel posizionamento dei ricoveri in roccia (più di 20 nel solo tratto Zugna Torta – WerkValmorbia); il tratto di trincea è inoltre dotato di depositi, di vasche d'acqua, di batterie di fucilieri, di postazioni di cannoni di piccolo calibro e mitragliere. Meritano particolare attenzione due piccole opere, posizionate una alla partenza, e una sul finire del percorso: la vasca per l'acqua, in alto sulla S.P. 89 (foto1), che si alimentava alla sorgente di Spino e il pregevole fiore Edelweiss (unico esemplare in rilievo sul fronte di guerra A.U. del Trentino, foto 3) posizionato sull'ingresso di una postazione di mitragliatrice.
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